Falesia Capo San Martino: come non dimenticare

C’è un piccolo posto, nascosto da occhi indiscreti, sopra Melide e di fronte al paesino di Campione, che permette di ammirare il fantastico paesaggio intorno al lago di Lugano. Un piccolo angolo di paradiso, con tanto di panchine, una griglia in muratura, toilette, ma soprattutto tanto amore per l’arrampicata.
E’ la falesia di Capo San Martino.

Arrivarci non è difficile, il parcheggio c’è, e un fantastico sentiero, con tanto di gradini in legno e cartelli ti porta fino ai piedi della viva roccia chiodata. Una cosa però manca: la segnalazione nelle guide.
E’ stato difficile capire il perché di tutto ciò, proprio perché l’esistenza di questo piccolo angolo di paradiso sembra destinata a scomparire. Su nessun sito si trova più una mappa del posto, un’indicazione stradale, una relazione.

Scavando però a fondo sono riuscito a trovare la storia, tragica, che ha dato vita a questo posto stupendo.
Voglio raccontarvi una storia.


C’era una volta Claudio Bianchi, un giovane Luganese, con tanta voglia di fare e un grande amore per l’arrampicata. Un amore, così grande, che lo portò ben presto ad ammirare degli speroni rocciosi tra Melide e Paradiso.

In poco tempo nacque un sentiero con tanto di sponde in alcuni punti pericolosi e scalini di legno. Alberi tagliati, messa in sicurezza di alcuni punti hanno poi occupato Claudio nelle prime settimane, fino al grande momento, nel quale la roccia era ottima per essere attaccata. Trapano, chiodi e spit erano il dopolavoro di Claudio, con pioggia, sole o vento. In breve tempo, innumerevoli vie dal 4b all’ 8a vennero chiodate, dal primo spit fino alla catena, concludendo con i nomi e i gradi incisi sotto ogni tiro.
Ogni particolare è stato curato con amore, dalla griglia in muratura, alle panchine, al tavolo, ai bagni. Trovarne di falesie così!!!

Claudio in questa falesia ci ha lasciato proprio tutto l’amore che poteva, per riuscire a renderla un posto di ritrovo per tante persone e amici che volevano un posticino riservato vicino a casa.
Ci ha lasciato proprio tutto, in memoria del suo ispiratore Bruno Tassi, conosciuto come il “Camos”.
Fino ad arrivare a lasciarci proprio tutto se stesso, un pomeriggio di maggio 2009, cadendo mettendo a punto le ultime imperfezioni nella sua nuova palestra di roccia.


E’ una storia un po’ tragica, ma contornata da tanto amore per la montagna e per l’arrampicata. E proprio per questo bisognerebbe ricordarla, mantenerla viva, e portare avanti ciò che Claudio ha iniziato.

Quel poco che si dice in giro (o che almeno si riesce a reperire…), che ha portato alla “chiusura” (eliminazione da tutte le guide…) di questa falesia in parte è vero. Che sia una falesia non per principianti è vero. Che qualche chiodo è un po’ lungo può essere vero. Che è un po’ pericolosa è vero. Non per questo bisogna dimenticarla.

Scoprirla, insieme a tre amici è stato molto bello. Scoprire la storia di questo posto stupendo altrettanto bello.

Grazie Claudio per tutto ciò che hai fatto!!


IL GRAFFITO

Falesia Capo San Martino

e per chi volesse di più (METTETE IL CASCO!!):
Park: 45.972394, 8.950858
Place: 45.970760, 8.947819

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